L’enigma dei diritti d’autore: perché SIAE e Meta non permettono la condivisione di musica

La musica è sempre stata parte integrante della cultura umana e della sua espressione, con l’avvento dei social media è diventato più facile che mai condividere le nostre canzoni preferite con il resto del mondo. Tuttavia, la questione della violazione del copyright è diventata un argomento molto dibattuto negli ultimi anni. Organizzazioni come la SIAE e piattaforme come Meta si battono sul campo contro l’uso non autorizzato di musica protetta da copyright.

 

Ma perché queste entità vietano la condivisione della musica? Quali sono le implicazioni legali ed etiche della condivisione di musica senza autorizzazione?

In questo articolo esploreremo l’enigma dei diritti d’autore e analizzeremo le ragioni alla base delle rigide politiche della SIAE e di Meta sulla condivisione di musica. Dall’impatto sugli artisti e le case discografiche alle possibili conseguenze per i singoli utenti, esamineremo il mondo del copyright musicale facendo luce su una questione spesso fraintesa. 

 

In linea di massima, il diritto d’autore protegge l’autore di una canzone e i suoi diritti di proprietà intellettuale dell’opera. Ovvero l’autore ha il diritto esclusivo di riprodurre, distribuire e vendere la sua canzone dal momento in cui viene creata, senza il bisogno di registrarla o richiedere permessi.

 

Ad ogni modo, se si condivide musica senza autorizzazione si viola il diritto d’autore e questo comporta conseguenze legali. La pirateria musicale, ad esempio, è un crimine che si riduce con multe salate e persino il carcere. La condivisione di musica senza autorizzazione danneggia gli artisti e le case discografiche che dipendono dalle vendite delle opere musicali.

 

La SIAE è la Società Italiana degli Autori ed Editori e gestisce i diritti d’autore in Italia. Ha il compito di proteggere i diritti degli autori di musica assicurandosi che vengano pagati per l’uso della loro musica. La SIAE ha politiche rigide sulla condivisione di musica e in particolare richiede che venga implementata un’autorizzazione per ogni utilizzo di musica protetta da copyright, compreso per quella utilizzata sui social media.

 

Meta, d’altra parte, ha politiche simili sulla condivisione di musica. Dal 2020, Instagram ha lanciato una nuova funzionalità chiamata “Reels“, che consente agli utenti di creare e pubblicare video musicali. Tuttavia, per evitare problemi di copyright, Instagram ha stretto accordi con le case discografiche per la condivisione di musica protetta da copyright. Ciò significa che gli utenti possono scegliere una canzone per i loro video, ma solo tra le canzoni disponibili nella libreria di Instagram.

La condivisione di musica senza autorizzazione può avere un impatto significativo sugli artisti e i detentori dei diritti d’autore. La condivisione di musica può ridurre le vendite, danneggiando gli artisti e le case discografiche e gli autori stessi facendo sì che la musica venga ascoltata senza che si riconoscano i veri autori. 

Sebbene la condivisione di musica protetta da copyright sui social media sia generalmente vietata, ci sono alcune alternative che possono essere utilizzate per condividere la propria opera musicale. Gli utenti possono utilizzare piattaforme come YouTube, SoundCloud sempre assicurandosi che la politica della piattaforma venga rispettata.

 

Il futuro delle leggi sul copyright e della condivisione sui social media è incerto. Da un lato, le politiche della SIAE e Meta sembrano diventare sempre più rigide e quindi potrebbero limitare la condivisione di musica sulla piattaforma; d’altra parte si possono sviluppare metodi alternativi  per rendere il copyright più accessibile in modo da garantire che gli artisti siano pagati giustamente per la loro musica e vengano rispettati i diritti.

 

Ad esempio esistono software di riconoscimento della musica che sono in grado di individuare i brani protetti da copyright sui social e impedirne la condivisione quando non autorizzata. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulla condivisione della musica e sulle leggi del copyright. Con la chiusura dei luoghi di intrattenimento dal vivo come i concerti o i festival, gli artisti si sono riversati sempre di più sui social per raggiungere comunque il loro pubblico. Questo allo stesso tempo, però, ha comportato un aumento esponenziale di condivisione di musica senza autorizzazione.

In sintesi, la condivisione di musica sui social media rimane una questione complessa che coinvolge molte parti. Le politiche della SIAE sulla condivisione delle opere hanno lo scopo di proteggere il diritto d’autore e gli interessi degli artisti. Esistono alternative per condividere la propria musica sui social in maniera legale e brani aperti legati alle Creative Commons che possono essere riprodotti.  Il dibattito sul fair use e sulla condivisione lecita della musica sui social media continuerà a essere un tema di discussione importante, soprattutto alla luce degli effetti della pandemia sulla condivisione di musica e sulle leggi sul copyright.